Vincenzo Cerami è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista, drammaturgo e poeta italiano. È stato candidato all’Oscar nel 1999 per aver sceneggiato La vita è bella con Roberto Benigni.
Scrive:
Negli antichi orologi solari, quelli che spesso scopriamo sulle pareti dei vecchi palazzi, si trova talvolta una scritta che così recita: <<Horas non numero nisi serenas>>, vale a dire: Non indico che ore serene.
Si tratta, è chiaro di una frase a doppio senso. Il significato più immediato è:”Funziono solo quando il tempo è sereno”, cioè quando c’è il sole. Infatti con il cielo coperto l’asticella dell’orologio non proietta la sua ombra sulle cifre sottostanti. Il significato più profondo dell’epigrafe fa invece riferimento a una visione più filosofica della vita che scorre CHE è tutta giocata sulla parola “serenus”, che significa tranquillo, ridente, sgombro di nuvole. In poche parole l’orologio solare conta solo le ore liete, quelle cupe e minacciose le cancella. In questo secondo senso della frase possiamo correttamente sostituire le ore con i giorni: il concetto resta lo stesso perché si tratta di una metafora.
Nei momenti in cui le cose vanno storte bisogna avere la pazienza di aspettare il ritorno del sole, che sempre sbuca fuori al mattino, da vincitore.
Poiché la sorte è la vera dominatrice dell’esistenza, non possiamo fare altro che aiutarla a palesarsi quando, nei giorni difficili, non può esserci amica. Per questo bisogna passare il tempo che non passa a escogitare il modo di vivere allegramente, anche nelle tenebre notturne: non dobbiamo semplicemente dormire in attesa che ricompaia sul muro l’ombra dell’orologio, il quale, checchè ne dica con la sua frase sibillina, ignora che l’uomo non rinuncia a vivere solo perché le ore non passano.
Il saggio non cede la sua allegria al nemico.